Ultima cosa, quasi dimenticavo... Il LOGO del corso, con tema centrale il Mango! Vuole essere un approccio simpatico e al contempo critico: Mango diventa "Man goooo!!!"
questo blog didattico rappresenta il diario di bordo delle lezioni del corso ITCAAD, tenuto dal professore Antonino Saggio de l'Univerità La Sapienza.
mercoledì 1 luglio 2015
martedì 30 giugno 2015
Ventesima lezione: il nuovo catalizzatore
il centro del nostro ragionamento è l'informazione e lo
abbiamo ritrovato nel BIM. Che cosa succede dal punto di vista dell'organizzazione, dell'estetica,
del vocabolario? Che cosa succede nel paradigma informazione? Dunque, la
cultura è una capacità di orientamento, una stratificazione di conoscenza, una
capacità di creare una mappa.
Almeno 3 sono i nodi dell''informazione, appunto la terza
ondata diventa il veicolo, una componente molto significativa e simbolica nel
mondo contemporaneo, decisiva!
Secondo livello dell'informazione è come sistetema
produttivo, dalla gestione, organizzazione ecc.. all'interno del progetto è una
cosa decisiva per la vera riuscita.
Terzo livello è la vera e proprio CRISI, ritornando al
nostro ragionamento sulla modernità.
Che tipo di ricerca estetica prende coscienza di questa
trasformazione e da risposte significative e pregnanti? è proprio questo il
vero quesito. Bruno Taut e Gropius rappresentano il concetto di trasparenza, e
si fanno portatori onorari di questo valore interconnesso con questo
ragionamento. Taut al Werkbund e Gropius al Bauhaus fanno i conti con il vetro
e la nuova architettura. C'è un rapporto di mutua influenza tra strumenti e un
continuo loop tra la strumentalità e le cose che facciamo nel mondo. Alcune
idee con il concetto di strumento fanno si che vengano implicate concezioni di
tipo scientifico e di modalità di rappresentazione che fungono da protesi al
nostro corpo per poterci "espandere".
è quindi questo un concetto fondamentale e l'intelligenza e
l'interattività sono semantici al ruolo dei livelli.
Interattivo: all'interno di un modello, possiamo in tempo
reale cambiare una serie di caratteristiche dinamiche che mutano il modello.
Quindi obiettivo del BIM è quello di creare la nuova architettura, come la
prospettiva ha fatto per l'architettura rinascimentale. Si comprende il ruolo
dell'interattività e si può pensare al nuovo catalizzatore. Tematiche
affrontate in SMart Creatures, infatti nostro obiettivo è quello di integrare
queste nuove idee al nostro progetto. Esistono comunque l'interattività fisica:
componenti , elementi e spazi reagiscono interattivamente, al variare di alcune
situazioni variano fisicamente. L'artista Eduardo Kac costruisce sistemi che
lavorano via rete, in nodo interattivo, come anche Roy Ascott. Il gruppo
Hyperbody di Delft è uno dei più attivi su questo campo.
Studio Azzurro (artisti registi tecnologi) creano ambienti
interattivi bellissimi, molto suggestivi.
Miguel Chevalier crea algoritmi per installazioni, fermate
per tram e altri mezzi. Peter Cook nel Padiglione dell'Arte lavora con LMJ Graz
che al loro primo progetto fanno un ottimo lavoro con i neon. Questa era
interattività Proiettiva.
Vediamo ora l'interattività processuale: I modelli cognitivi
presi da queste nuove tecnologie, come le onde del cervello e della vista che
ripropongono il movimento, una sorta di realtà virtuale. Le Nanotecnologie sono
presenti e ben presto potrebbero diventare sia cose buone, sia cose
pericolosissime...noi quasi mai creiamo un mondo parallelo o di transcendenza
ma affrontiamo di come queste cose possono aiutarci nel mondo vero.
Formazione del gruppo finale, diciannovesima lezione---> TwistNetwork:
http://www.twistnetwork.altervista.org/
Breve animazione dell'installazione:
https://www.youtube.com/watch?v=mF0i822U0EI
http://www.twistnetwork.altervista.org/
Breve animazione dell'installazione:
https://www.youtube.com/watch?v=mF0i822U0EI
Siamo nel senso ciclo: il BIM
parliamo di come il modello scientifico applicato a momenti
a noi vicini approdano nel mondo della progettazione con una tipologia What-If.
Parliamo di Building Information Modeling: è un processo di generazione e
management che portano alla costruzione. E' un database a 3 dimensioni che
incrementa la qualità architettonica, è anche bene sapere che il concetto di
BIM è legato alla modernità dell'ambito professionale.
Dal punti di vista software ci sono programmi come REVIT o
ARCHICAD che monopolizzano lo sviluppo concettuale BIM; Revit più degli altri.
Tornando al nostro foglio di calcolo possiamo gerarchizzare
un albero schematico? Si! Come porto questo sistema gerarchico in un modello
tridimensionale? con Revit o Grasshopper, quindi parametrizzandolo, non si
pensa più a tutti i movimenti che fa la linea, muovendosi tramite coordinate
date, ma si pensa all'oggetto completo-blocco-dwg. Posso da questo pacchetto
inserirlo e scalarlo,ruotarlo,copiarlo ecc... Una volta inserite queste
"instance" che dipendano da caratteristiche. Se decido di entrare nel blocco e lo modifico
cambio automaticamente tutti gli altri (come in 3DS MAX)quindi come una
descrizione gerarchicamente parametrizzata! Si ha un dare-averetra rigidità e
flessibilità.
Altro aspetto importante è l'efficienza estrema del sistema
Grasshopper. Quindi perché gerarchico? Queste instance posso avere altre
componenti, altre applicazioni che recepiscono informazioni esterne e quindi
hanno un database che immagazzina informazioni. Dall'informazione allo sviluppo
geometrico, raggiungo il foglio elettronico che mi crea un modello di
"spreadsheet". Questa e la base del BIM dove le informazioni sono
interattive, il tutto ragionabile a un foglio elettronico con un sistema
WHat-If.
All'inizio lo si chiamava 3D Database (Jurassik Park), tutto
il BIM concede quindi un certo controllo dei parametri, ma comunque si deve trovare un compromesso nel mondo "fisico".
Diciottesima lezione: Evoluzione del concetto di modello da Alexander Klein a UNStudioo
nella prima fase del movimento moderno e dei CIAM, negli
anni 20, l'architettura era molto legata al pensiero positivista, dove la
scienza portava avanzamenti certi; il processo era sicuro.
La nuova architettura riguardava temi come le case popolari
e altre cose veramente sociali, si avevano anche strette connessioni con
l'industria. Tutto questo mondo vuole trovare delle conferme negli approcci
metodologici, le vecchie metodologie infatti vengono abbandonate, le forme
prefissate vengono abbandonate e ripensate rispetto alle funzioni. I bisogni
facevano parte di un mondo oggettivo, quindi tutti avevano categorizzato i
bisogni e le funzioni per un grande numero di persone. Per esempio si studiano
i dati fondamentali della popolazione, gli elementi statistici danno ottimi
risultati da cui partire per un nuovo futuro.
Resero oggettive per esempio le metrature degli appartamenti o le automobili. Sappiamo che tutto questo dovrebbe essere ridimensionato. Primo fra tutti il Neufert, manuale, stabilisce le misure oggettive degli oggetti quotidiani come armadi, frigoriferi ecc ecc. I criteri classici che nascono sono come le differenziazioni della zona notte e della zona giorno. Oppure le distanze tra gli edifici o la minimizzazione dei percorsi di zone servite e zone serventi.
Resero oggettive per esempio le metrature degli appartamenti o le automobili. Sappiamo che tutto questo dovrebbe essere ridimensionato. Primo fra tutti il Neufert, manuale, stabilisce le misure oggettive degli oggetti quotidiani come armadi, frigoriferi ecc ecc. I criteri classici che nascono sono come le differenziazioni della zona notte e della zona giorno. Oppure le distanze tra gli edifici o la minimizzazione dei percorsi di zone servite e zone serventi.
Il primo pensiero che spieghiamo ha apportato una
rivoluzione progressista, eliminando modelli frivoli e poco utili. Generazioni
di architetti si sono formati in questo mondo. Si procedeva in modo oggettivo
ancora negli anni 70. Lo stesso Alexander Klein elaborò principi di
ottimizzazione, riorganizzazione ecc...
Il diagramma a blocchi è il simbolo di queste
operazioni, riuscendo a scindere il
progetto in funzioni e rendendole cose quantificabili.
Il secondo approccio è di tipo prestazionale: è molto duro
poiché si traduce in leggi e regolamenti , se hanno avuto buoni propositi in
una fase ma in un'altra fase possono diventare dei sistemi che bloccano la
prestazione. Piuttosto che prescrivere attraverso un dato una certa situazione,
ad esempio una porta deve essere attraversata, ma ci sono degli standard da
rispettare, i pilsatri devono essere armati
tot, con cemento tot ecc ecc... ma crollavano comunque e quindi rimando
tutto alla prestazione invece che alla prescrizione dimensionale.
Dal punto di vista del metodo ci si presentano prime
possibilità di calcolo sostanzialmente posso trovare la soluzione ottimale che
risolva il mio problema di prescrizione, manuale esito. Ma è una idea
prestazionale che apre un ventaglio che fa riflettere su numero molto ampio di
casi e alternative, già le prime intelligenze artificiali possono dare conferme
a questi quesiti.
Levi Strauss, un antropologo del 900 illumina molti aspetti
realizzando le strutture delle famiglie, elaborando modelli prototipici
analizzando le famglie remote, che danno molteplici modelli di famiglia.
Pensando alla struttura di famiglia, si pensa alla classica
visione, ma in realtà non è così, basta andare in posto dove le famiglie sono
clan pluriparentali e in nostro immaginario si modificherà ; quindi cambia la
struttura e cambiando, cambiano le varianti e le variabili che prima si erano
considerate come costanti.
Quindi il terzo approccio è strutturale o meglio strutturalista,
ad esempio: nelle famiglie di colore americane, la donna imposta un
matriarcato. Ci possono essere scelte di diverso livello: strutture che vanno
ad intaccare la pluralità ma non funzionali e quindi non oggettivate a tutta la popolazione. Le scelte di primo livello le
chiama "supports" ma non solo, le secondo le chiama
"variants".
Modello diagrammatico: può essere descritto come uno
schizzo, e invece no! Non è la prefigurazione di una idea finale ma il modo di
muoversi lungo tutta la progettazione. Eisenman può essere collegato: se si
giarda un progetto dall'esterno, si tende a dare dei giudizi sconcertatamente
banali. Come le cose che non si capiscono, vengono definite nel modo più
semplice che si può. Eisenman è chiamato ad aggiungere un corpo a questo
progetto, lui fa vibrare entrambe i corpi creando un campo di forze. Così
facendo,dopo averli determinati proseguo fino alla loro scelta migliore, ossia
scelgo la configurazione che più mi piace. Così facendo le variazioni mi danno
diverse configurazioni che si
trasmettono anche all'esterno, alcune linee diventano percorsi, altre scavi,
aggetti, come se fosse il tutto parametrizzato con il diagramma. Questo tipo di
ragionamento verrà poi utilizzato anche a Santiago de Compostela e in altri
progetti.
Van Berkel nasce con
il computer e con il diagramma, lui lavora con il tema dell'intreccio
con una tipologia particolare , quella legata al nastro di Moebius. Spesso
continua a lavorare con l'intreccio. In Ben Van Berkel le variazioni sono
operate su un edifico a base verticale, per far intuire i ragionamenti che ci
sono dietro.
Il passaggio: dal punto di vista distributivo è la conquista
del centro. Gli altri operati sono collegati con il centro e una volta risolto
il centro i percorsi si snodano attorno ad esso. Come faccio a fare ogni piano
diverso? Posso andare da uno all'altro piano. Il sistema distributivo è anche
strutturale. La Germania ha faticato per ridiventare un paese
all'avanguardia...grande passo in avanti della Germania è quello di aver interfacciato
l'industria con la tecnologia. Questi musei automobilistici sono basati su un
concetto di Mixité, infatti sono museo, ristorante, sala prove, concessionario
ecc ecc...
Si da il caso che questo grande mondo dell'automobile è
fortemente regionalizzato. Lo studio Van Berkel è nato da poco e già vincono un
concorso così grande! Sotto la quota zero ci sono ristoranti affacciati su dei
patii al piano sopra ci sono delle macchine appese al muro. Sopra vige lo
stemma della Mercedes Benz.. Si chiarisce come il diagramma unisce spazio e
struttura, questo progetto fonde due nastri di Moebius! Ricollega anche Klee:
prende una grande tradizione come il Bauhaus, dove il diagramma era una natura
costruttiva, oggi gli italiani stanno fuori perché restano per forza di cose
tagliati fuori dalle loro convenzioni. Spazio e architettura in Ben si fondono
molto, facendo anche riferimento a Borromini, si perdelo stile e si creano ibridazioni di diversi elementi.
Sedicesima lezione
F. O. Gehry
Gehry è l'architetto tridimensionale, forma un gruppo, il
gehry Technologies che offre servizi CAD. un lungo percorso ci attente, masse,
traiettorie, e collisioni.
Lui è originario di un pensatore industriale socialista...
Il nonno possedeva un ferramenta, figura
mentale insediata in lui e che lo condizionerà nell'attività
professionale. Egli è soprannominato "fish" perché puzza e viene da
una famiglia ebrea di Toronto. Nell'immediato dopoguerra vanno a avivere nel
centro città di Los Angeles, città molto pericolosa. Si sposa con una
segretaria e riesce andare all'università laureandosi intorno alla metà degli
anni 50. Lavora con Victor Gruen, un architetto meno talentuoso di lui. Si
dedicano in molti al planning ad Harvard...capendo di essere bloccato, va in
francia, dove resta dal 1962 fino all'età di 33 anni per poi tornare negli
States e aprire uno studio. Non è ancora nata in lui la verve che noi tutti
conosciamo, esercita il mestiere in modo professionale ma nulla di
straordinario, molto tradizionale.
Come Kahn a un certo punto sente di dover ripartire da zero.
Chiude lo studio e va in analisi per cercare di risolvere alcuni nodi e
ripartire da un nuovo punto. Fa un totale azzeramento, divorzia e si risposta
con Bertha, pensa all'arte come soluzione all'architettura poiché essa è
divenuta solo tecnica tralasciando l'arte. Nel periodo 50-60 con la Pop-Art
egli trova una specie di nuova via. Il periodo è legato a Warhol,Oldenburg e
Rauschenberg. Ritrova la ragione perché non riusciva a capire l'arte del
momento o l'assenza di essa, il periodo
precedente era legato alla guerra e alla tecnica, lui vuole trovare uno spazio
nel mondo non tecnico e trova questa possibilità nella pop-art, diventandone
parte. Potrebbe rappresentarsi come una crisi risolta di un cervello
potenzialmente dedito alla tecnica, ma che ragione non vuol sentire se non
l'arte, mera rappresentazione di una irrazionalità ingovernabile e
organizzata...Progetta la sua stessa casa, creando una sorta di
"accozzaglia" di materiali assemblati in maniera originale, come un
quadro pop... molto emblematica. La casa è uno splitelevel su 3 livelli
sfalzati
Casa Spiller: un progetto apparentemente interessante,
generatore della parola" cheapscape" ossia paesaggio povero, rimosso.
Lo spazio diventa fulcro con annessi barocchi in quanto lo spazio intercluso è derivante dal
paesaggio barocco... la composizione degli edifici ricorda i veri e proprio
studios, ripropone un paesaggio tipico di Hollywood, residenza per un vero
filmaker (casa per Spielberg). Gehry ha dei modelli organizzativi che
ritroveremo anche a Bilbao. Tranciare è l'altra parola chiave, dove questo
concetto si può notare nell'università di Yale, in una città pericolosissima, o
anche il museo di Los Angeles. In Giappone progetta u edificio a forma di
pesce, come anche a Barcellona. Fa poi una biblioteca bisimmetrica e inizia a
progettare case per persone molto facoltose come la Sirmai Peterson, o casa Schnabel a Brentwood.
Continua sempre a sfidarsi, a creare cose nuove, cose mai
viste, è un vero sperimentatore.
Fondere è una nuova parola chiave, si trova nell'american
center, dove criteri progettuali si avvicinano al Guggenheim con una lontana
eco wrightiana, ma la driving force viene dall'atrio che per Wright era il
camino. Altra opera del fondere è la casa danzante di Praga, dove in degli
spazi molto complessi affianca dei sistemi distributivi e non , molto semplici
che permettono di far funzionare tutto... la leggenda che narra che gli
ingegneri modificano completamente i progetti di Gehry è falsa, il fondere è
fatto per dare slancio e creare traiettorie; come anche nella Disney opera
house di Los Angeles.
Museo Guggenheim di Bilbao: è sicuramente il suo progetto
più importante e riuscito, la città di Bilbao è la capitale industriale della
Spagna, presenta un fiume che si identifica in questo caso come la chiave, il
passaggio da città industriale a città dell'informazione è esplicata con la
cattedrale di Gehry. La città di Bilbao affronta il tema decaduto
dell'industria con un approccio intellettuale. Si pensa dunque a un nuovo
investimento legato all'informazione. Il sindaco e l'amministratore pensano
alla fondazione Guggenheim, famiglia ricchissima americana che da molti decenni
attua una politica di mecenatismo. Dunque questa famiglia può essere il link di
rivoluzione per Bilbao. Gehry sceglie personalmente dove realizzare il museo,
invitano altri architetti "per finta" infatti Frank vince il concorso
a mani basse nel 1991 e poi inaugurato nel 1997 per un costo di 100 milioni di
dollari.
Il progetto coinvolge tutto lo spazio urbano, ci si può
arrivare da diversi punti, se si arriva dal fiume una torre indica il
traguardo. Le varie parti conformano lo spazio urbano, lui non soltanto pensa a
questa cosa, ma riesce a farsela realizzare! La fusione dell'incastro non è
fatta per creare l'oggetto, ma per creare delle traiettorie. Boccioni in questo
senso è il più grande decostruttivista della storia.
Il progetto
magnetico, coinvolgente, tridimensionalmente scultoreo, la parola chiave è traittoria .
Altra parola chiave è cattedrale , come una torre, una
chiesa, tutto richiama a una cattedrale imaginifica nel deserto, un baluardo.
Il Guggenheim era una meta per milioni di intellettuali e a Bilbao si esprime
il tutto, un universo esploso. E' una
cattedrale anche dal punto di vista organizzativo; iperfunzionalismo prima
d'ora infatti non si era mai visto un museo così funzionale, il trucco sta
nella conquista del centro! Gehry sviluppa un centro con delle ali le quali
portano tutte all'altrio. I sistemi distributivi sono molto studiati in modo da
non toccare il centro-->geniale!
Altra cosa geniale è la disposizione delle bucature, crea
quindi delle scatole per l'esposizione, 4 per ogni piano e il sistema non è gerarchico, ma è parallelo e in continua
scoperta, tutto prende questa piega. Come faccio ad ottimizzare tutte le
equazioni messe a sistema? Con un computer, infatti entra fortissimamente in
accelerazione, in Gehry il computer è già impiantato nel suo immaginarlo...
Liquefare dunque è l'ultima parola chiave, infatti Gehry nel progetto di un
piccolo centro scientifico attua tutte le parole sopradescritte ma anche in
altri progetti
Terzo ciclo, Il mondo del layer:
Roma è per antonimasia la regina del layer, una
sovrapposizione di essi con un lasso di tempo che comprende 3 millenni.
Saltiamo all'estrusione di un profilato, una sezione tipo
che viene estrusa, ma anche la pialla è per sua natura dello stesso ceppo o il
tornio. Se un approccio che parte dall'elemento
è di tipo costruttivo, se parto dalla materia invece è di tipo
scultoreo?
nel mondo CAD l'approccio alla tridimensionalità era proprio
di alcuni specifici programmi, non di tutti. Oggi i programmi sono enormi ed è
possibile fare qualsiasi cosa. La creazione dello spazio attraverso la
concezione di "tempo": il tempo non solo serve per capire lo spazio,
ma serve per capire a meno o più
dimensione del nostro.
Se infatti sono in
uno spazio a tre dimensioni posso comprendere più universi a due dimensioni
in quanto saranno mera proiezioni dell'universo tridimensionale.
Recensione di un volume di IT REVOLUTION:
http://www.stefanopanici.altervista.org/recensione/index.html
http://www.stefanopanici.altervista.org/recensione/index.html
30/03/2015 considerazioni
I magazzini Kaufmann avevano questo pc, il primo con lo
schermo bitmappato, un pc che emanava luce (stessi Kaufmann di fallingwater).
Nei primi mesi del 1984 viene lanciato un mac da 2000 dollari, un pc da 12
pollici, con floppy da 400 kb, memoria da 128 k e disco da 400k. Saggio a
riguardo afferma che probabilmente è stato l'investimento più redditizio e
rivoluzionario della sua carriera, ha apportato in lui un cambiamento
rendendolo diverso dai classici professori di architettura...
Quickdraw fu uno dei primi programmi che consentivano di
fare dei compiti , quali copiare dati, immagini ecc... nel 1985 nasceva il
postscript quickdraw che era un sistema di routine basato sulla griglia, quindi
si poteva stampare quello che era sullo schermo. Si poteva ingrandire o
rimpicciolire. Praticamente fa una trasposizione matematica di quello che si
trova sullo schermo.. se io ho una pagina internet posso con quickdraw fare una
istantanea del mio desktop in pixel. Nacque dopo il desktop publishing che aveva la capacità di
fare editoring con il PC, seguono altre invenzioni cone Hypercard, un programma
di database che inserì per la prima volta il LINK. Hypercard era come un
piccolo sistema operativo.
Secondo ciclo, settima lezione:
Il mondo dei pixel, materialità e immaterialità, hardware
e schermi, la digitalizzazione delle immagini, il mondo raster.
All'inizio dell'epoca industiale il calcolo viene
meccanicizzato: Charles Babbage crea infatti la macchina analitica, inoltre in
campo tessile con la creazione di nuovi telai ha una serie di caratteristiche
di computabilità, e si rende precursore
di un ragionamento che portarà al computer. La logica che ha dato vita a queste
scoperte scientifiche è stata la logica binaria, prettamente semplice, un si e
un no (0-1)... questo era già nato con il codice Morse che precede i messaggi elettrici e il
telegrafo! Quindi contributo importante lo da George Boole sintetizzando il
formalismo e ragionamento matematico e quello logico (filosofico). Ormai la società industriale è molto ampia e
coinvolge tutti i campi, sopratutto uno dei temi ad aver interessato è il
problema degli annali statistici. Nasce la IBM ossia la International Business
Machines e dai loro laboratori esce la "scheda forata" molto
utilizzata, ma il grosso passaggio avviene sempre grazie allo sforzo bellico;
l'elemento chiave avviene per motivi elettrici e appunto subentra un modo di
organizzare delle macchine secondo la logica binaria, nascono i pc.
Grande balzo in avanti si fa con il
"transistor" che è una
miniturizzazione della valvola, questo sempre negli anni 50 nelle radio. Ma un impatto sensibile nei
computer è infatti la loro riduzione di dimensioni grazie a questo piccolo
oggettino, tuttavia non si sostituiscono veri e propri transistor ma dei
circuiti stampati in silicio. il primo PC completamente a transistor era
italiano, della Olivetti e si chiamava ELEA.
Dunque, siamo negli anni 60-70, l'immaginario è quello del
film 2001 S.O. creando non poche paure. Sono anni di rivoluzione e la cultura
tecnologica si rinnova, il centro di questo HUB è la California e San Francisco
è il centro. Durante la guerra si erano stabilite infatti, sulla East Coast le
maggiori aziende belliche, tecnologiche ma anche molte nuove università (come
Berkeley). La figura dell'hobbista è
assimilabile quasi al professionista come ad esempio Ed Roberts che crea
l'Altair che sarebbe un PC assemblato con pezzi
comprati e inventati proprio da lui nel 1971.
Poi arrivano due persone, i rivoluzionari del secolo per
alcuni, Steve Wosniak e Steve Jobs, un ottimo pollice informatico, l'altro
pescecane della rivoluzione. Creano Bluebox un dispositivo che permetteva di
hackerare le linee telefoniche, ma dopo creeranno la Apple Inc. nel famoso
Garage...
L'Apple One rivela una cosa, che Jobs ha molte idee, alcune
delle quali già messe in gioco con questo computer. Jobs è visionario, Wosniak
è un ingegnere; Jobs ha un obiettivo
sintetico già di prodotto e dopodiché far coinvolgere in modo prepotente tutti
gli operatori a realizzare una cosa che non esiste ancora. Arriva un
finanziatore e arriva l'Apple 2, un case programmabile, calcoli, poca grafica
ecc... avevano un sistema operativo e raggiunge un mercato quasi di massa e non
individuato come prodotto di nicchia, questo porta a una accelerazione della
silicon valley con la sua corsa all'elettronica.
Questi ragazzi diventano enormemente ricchi, sono quotati in
borsa. Bill Gates è l'opposto di Jobs, va ad Harvard, figlio di un avvocato
ecc... Lui è sostanzialmente un
programmatore, un tecnico, da studente scrive il programma DOS, che era un OS
che poteva essere utilizzato su varie piattaforme. Il DOS ha fatto un grosso
salto, quando sul consiglio del padre, fece un contratto per
"licenza". Ogni copia che si vendeva, una parte dei profitti andava a
lui e alla neonata Microsoft, la quale infatti produce solo software (questo
alla metà degli anni 70).
La IBM si sveglia, non aveva preso in considerazione il
Personal Computer come lo si intende oggi, lo consideravano un gioco per
Hobbisti. Ma nei primi anni 80 entrano con una grande industria e la Microsoft
fa una crescita esponenziale. Il sistema è aperto, niente esclude che una ditta
estera costruisca un pc con Microsoft. Bill Gates diventa l'uomo più ricco del
mondo.
L'apple 2 produce per grandi numeri ma il DOS rompe il
divario, Jobs va a vedere cosa succede a Palo Alto, dove un gruppo di
ricercatori della XEROX viene ingaggiato....l'interfaccia sarà la nuova rivoluzione.
Una interfaccia grafica organizzata per finestre utilizzabili con il mouse, le
cartelle avevano dati incoerenti tra loro ma interconnessi, jobs comprende le
infinite applicazioni di questa interfaccia sistemica e si inizia a pensare a
LISA.
LISA costava molto, più di 10000 dollari, nonostante questo
parte ma Jobs pensa a un pc per tutti non solo per pochi privilegiati. Crea un
gruppo interdisciplinare, la divisione Macintosh che creerà uno schermo
colorato non più nero come l'OS, uno schermo quindi bitmappato. Il sistema
grafico è un grande salto!
Quinta lezione: La lunga crisi dell''800
Un salto poetico avviene con Ledoux e Boullée che fanno emergere delle
impostazioni "minoritarie". Arriva invece l'approccio forte e
scientifico legato alla costruzione, ci sono infatti nuove necessità legate al
rapidissimo mondo dell'industria. Nasce la figura dell'ingegnere come vero inventore,
che crea dei veri e proprio prodigi e attraverso il calcolo riesce a
controllare il mondo intorno a lui. Le personalità sono un po' attardate
architettonicamente parlando, gli ingegneri invece viaggiano bene... Dopo il
grande incendio di Chicago riparte il mondo della costruzione con il
grattacielo, si inventano le prime imbullonature per l'acciaio ecc...
la struttura del grattacielo evoca sistemi trilitici che sono ossature
che consentono di raggiungere altezze molto importanti, ma a queste strutture
vengono sovrapposti dei sistemi decorativi rinascimentali o barocchi, ma questo
secondo quale principio? Loro lo chiamano rapporto organico tra struttura e
decorazione. Ad esempio Adler e Sullivan riescono a fare dei sistemi in materiale
refrattario di altezze ragguardevoli. L'altro esempio forma funzione va a
rispettare la forma funzione che si riferisce al sistema costruttivo.
Caratteristica è la Red House di P. Webb del 1859 circa dove l'idea nasce per
un insieme di fattori, ma culturalmente rispecchia alcuni principi
stilistico-costruttivi dell'Arts and Crafts di W. Morris, dunque il pensiero è
retrodatato e percorribile. Si trovano inoltre forti legami con i
preraffaelliti e valori appunto legati all'artigianato e allo stile manufatturiero.
In qualche maniera Architettura e Tutto, questa idea tende a far pensare che i
processi della vita siano mossi da una sola driving force, un culto unico che
attraversa le varie arti. "L'architettura dall'umanesimo è fortemente
descrittiva e molto controllata; per il medioevo era lo step evolutivo".
L'arts and crafts è veramente contraddittorio rispetto al tipo di tempo con il
quale esso viene a relazionarsi (possiamo dire che villa torlonia non si
discosta molto dal tentativo di Webb).
Quello che avviene nell'800 nell'architettura è appunto qualcosa di
applicabile su una struttura, ma questa struttura che apparato deve sostenere?
Ecco che nasce l'eclettismo, ma da queste piccole evoluzioni ritorna anche il
classico, il neogotico e riproduzioni dell'architettura giapponese...lo stile
unitario arriva così alla fine dell'800 e l'eclettismo si blocca con il
subentrare dell'Art Nouveau che geneticamente è l'evoluzione dell'arts and
crafts, tutto era rapportato al mondo dell'artigianato, anche in Italia
subentra lo stile floreale che assume un grande ruolo. Il caso prototipato è la
stazione di Milano, che rappresenta il succo del decorso di una serie di cose,
realizzata e inaugurata nel 1931, Giuseppe Pagano ne parlava malissimo, era
vista come una prova di grande ritardo, per non parlare del denaro speso per le
decorazioni in facciata, L'Italia è il primo paese a costruire una stazione
modernissima nel 1935, una serie di architetti sono capeggiati da Michelucci.
Il movimento Impressionista fa da tramite, una nuova generazione di pittori e
letterati che basano tutto su fatti dinamici contrapposti alle idee
ottocentesche... la fotografia toglie campo alle arti e in qualche maniera, la
pittura deve affrancarsi!
Cezanne: Il mondo frammentario e dinamico dell'impressionismo è una
porta che non può chiudersi, Cezanne da qui resta legato a forme pure e
primarie (cono, sfera, cilindro). Come può un pittore creare cose
impressioniste pur essendo legato alla geometria classica allora? Il processo
da lui avviato, ha delle conseguenze, quadri come la sua natura morta
acquistano senso compiuto e autonomo; gli oggetti si autonomizzano, il panno
che di solito si mette sotto la frutta viene posto sopra e raffigura una
montagna (in tutti i sensi). L'astrazione è il suo obiettivo, la logica
prospettica perde il senso, si fa una precursione al cubismo e si ragiona in
modo da vedere la realtà come la vede il soggetto e non come la vedrebbero
tutti oggettivamente come l'accademia insegna. Questa logica analitica che
Cezanne rompe plasmerà l'arte del futuro.
Picasso e Braque vedono in Cezanne una parte fondamentale per la
creazione di un nuovo stile, il Cubismo.
domenica 12 aprile 2015
"Lo strumento come SFIDA":
Indaghiamo sul perché la parola "funziona" calza bene in questo ambito, con un approccio contemporaneo, il concetto di pratico o di utilità si va a radicare nella vera essenza. La geometria euclidea ad esempio è funzionale e funziona ma non sempre tutto questo è tautologicamente vero, infatti nel mondo "microscopico" questo non è affermabile e sensibilimente tangibile.
Con INFORMAZIONE MARSUPIALE facciamo un discorso su come l'architettura ha cominciato a modificarsi rispetto a un paramentro che mette l'informazione al primo posto. Nel mondo della pubblicità si sono introdotte delle tecniche proprie della letteratura filosofica, come la domanda retorica, possiamo trovarle anche in architettura e più in dettaglio nel modo di pensare di Kahn.
Questo metodo della domanda retorica, dapprima racchiusa nella filosofia di considerare il materiale (mattone tu cosa vuoi essere?), e principalmente fatta propria dagli allievi, si è tramandata agli allievi degli allievi. Il professore Antonino Saggio, infatti è allievo di un allievo di Kahn e questa metodologia si è trasferita a lui per "osmosi".
l'architettura esiste dunque in quanto rappresenta, questa è una risposta possibile alla domanda "architettura, tu cosa vuoi essere?" Oggi nella rivoluzione informatica, la risposta non è più "io esisto in quanto funziono" o prima ancora "io esisto in quanto rappresento" ma "IO ESISTO IN QUANTO INFORMO".
il problema della coscienza estetica:
gli architetti tendono a giustificare tutte le cose che fanno, nella critica alla casa del fascio ti Terragni si fa appello alle contraddizioni progettuali rispetto a quelle dichiarate. Negli anni novanta del XX° secolo probabilmente alla domanda "architettura, tu cosa vuoi essere?" la risposta più logica sarebbe con un proverbiale "io esisto in quanto informo".
Torniamo indietro di qualche decennio, precisamente al dopoguerra. Per scardinarsi dal funzionalismo, per la prima volta un concorso viene vinto da un progetto che rompe il nesso forma-funzione. I primi a romperlo, paradossalmente sono gli ingegneri; grandi sperimentatori come Nervi, liberano la ricerca formale, e più nello specifico parliamo della Sidney Opera House di Jørn Utzon. Le semicupole che sono spicchi di sfera, si organizzano in maniera dinamica, tuttavia devono passare circa 30 anni prima di arrivare alla vera risposta, viene rotto all'interno di un linguaggio temporaneo e contemporaneo. Il progetto di Utzon rompe appunto il principio di forma-funzione con qualcosa che prima non c'era. Cioè negli anni venti se si fosse fatto un progetto rinascimentale si sarebbe rotto il binomio forma-funzione ma la capacità creativa non avrebbe apportato originalità all'umanità architettonica. Infatti, la Opera House non viene scelta per la funzione, bensì per il suo valore comunicativo, diventa quindi un simbolo all'interno di questa nuova idea tanto da occupare posto sui francobolli, sulla bandiera, sulle borse e quindi elevato a simbolo dell'Australia.
Toccando la parola metafora, un architetto razionalista non può comprendere il ragionamento di questa figura retorica in architettura. Dopo questi entrano in gioco altri pensieri e si inseriscono "le figure retoriche". Quest'ultime sono legate alla "comunicazione" che ha la necessità di operare sintesi fortemente motivanti e di dare funzioni capaci di attivare e condensare una serie di processi. Queste figure, sono una serie di interconnessioni di ogni genere, ma noi parliamo di METAFORA: Le vele di un catamarano che fende l'acqua dell'oceano, le ali di un gabbiano che sorvola il mondo, oppure le increspature bianche delle onde marine sono tutte metafore che possono rappresentare il progetto di Jørn Utzon. Si rompe così un tabù, quindi chi è che non poteva accettare qust'opera architettonica sono proprio Wright, Le Corbusier e tutti i funzionalisti. Un orologio, è oggi una epidermide comunicativa ma in realtà è un prodotto-progetto industriale (ieri è stato presentato l'I Watch della Apple), questo è considerato un nuovo step di prodotti sempre più interconnessi.
For Frequent Flyers Only: è una pubblicità simbolica, entrano in gioco le figure retoriche, entra in gioco il voler cercare un target di persone a cui questa azienda aspira. Il passaggio tra "io esisto in quanto funziono" e "io esisto in quanto informo" è proprio il soggetto osservatore.
i passaggi che si celano dietro questi messaggi, sono come dei rebus e le persone che riescono a "decifrarli" sono appunto il target a cui l'azienda fa appallo; la pubbliità in questione si trova in una rivista italiana, ma il messaggio essendo in inglese già va a scremare una buona parte di persone che non conoscono la lingua, capito il messagio scritto va interpretata l'immagine proposta...I meccanismi diventano molto complessi e intrecciati, su cosa possa accadere dopo aver visto l'immagine e capire cosa si stia commercializzando è quasi superfluo per alcuni, ma inconsciamente si recepisce la pubblicizzazione di valigie, astucci e tutto quello che concerne un viaggio aereo. La pubblicità è realizzata dall'azienda "Spalding" che produce oggettisportivi, e tutto quello che ne fa parte. Nel giro di pochi secondi, il cervello ha fatto associazioni, collegamenti mentali, subentra la memoria involontaria, ergo la Spalding ci ha condizionato irreversibilmente.
Ritorniamo all'architettura: all'inizio degli anni novanta, questa comunicazione diventa uno dei pilastri fondamentali e decisivi e del tutto molto caratterizzante. Daniel Libeskind nel concorso del museo ebraico a Berlino, fatto prima della caduta del muro nel 1989, va a testimoniare un periodo di grande rivoluzione e cambiamento; una città fratturata, divisa in due parti da molti anni. In questo museo è leggibile ed interpretabile il lunguaggio utilizzato dall'architetto che è proprio quello di una serie di rotture che portano quasi al collasso delle strutture, così l'edificio comunica nel mondo dell'informazione contemporanea, è un progetto "via-crucis" e simboleggia una grande macchina che testimonia il dramma.
Anche il Guggenheim di Bilbao di Gehry inventa una nuova categoria che perfora una serie di immgini, esso infatti capovolge il concetto della città in cui si trova, creando un centro dove prima il tutto era industrializzato e pensato in modo zonizzato ed espandibile a macchia d'olio. Una vera rinascita.
Un altro edificio che fa il punto di questo ragionamento è il museo di arte contemporanea ad Helsinki di Steven Holl. L'architetto inizia a studiare la situazione contestuale, un lotto lungo il grande ago di Helsinki, vicino di esso sono presenti edifici istituzionali, una chiesa e alcuni edifici di Alvar Aalto e non molto distante una stazione in stile neoromantico. Porsi in questo lotto presuppone una serie di ragionamenti quali l'intreccio l'intersezione; decide quindi di usare una serie di sovrapposizioni prescindibili a delle immagini e connesse ai nervi ottici, il CHIASMA (un'altra figura retorica). Un conto è anteporre una facciata a un organismo, completamente diverso è fare entrare nelle fibre di un edificio un'idea di una figura retorica come la metafora, similmente a come faceva Robert Venturi quando fa il ragionamento della casa a forma di oca. Ecco perché il chiasma attraversa tutto l'edificio, similmente a come fa Libeskind con le sue linee spezzate creando come il percorso travagliato dell'uomo, lungo tutta la sua storia per poi arrivare a una nuova rinascita, come a simboleggiare il cammino storico dell'uomo obbligato a prendere la strada di destra e altre volte quella di sinistra ogni volta che si trova davanti a un bivio risolutivo. Medesima cosa fa Gehry nella sua "cattedrale". In una serie di tentativi pochi riescono a creare questa sinergia tra architettura e metafora o altre figure retoriche.
Perché nel 1957 si è scelto di fare un progetto del genere che rompeva forma-funzione quando esse sono relative, realtive al funzionalismo. Tuttavia Ledoux faceva già progetti in stile metafisico che rappresentavano un mondo nuovo non accademico...volendo come Michelangelo. Stessa cosa faceva Le Corbusier a ritroso e Wright il tutto basando su forma funzione. Già loro avevano fatto uno step in avanti dando una vera funzione alle cose come non si era mai fatto. Terragni si crea una metafora delirante, un fascismo delirante o un popolo plasmato. Il fascismo di Terragni è idealizzato come anche aggressivo ma basato su un ideale rivoluzionario e progressivo. L'auto si è fermata? No ma cresce più lentamente rispetto a prima; per una macchina contano design, metodi di pagamento e altro, questo anche in architettura, sono cose che debbono esserci.
Il tema del paesaggio:
Paesaggio è una rappresentazioni estetica, condivisa collettivamente e culturalmente, ma in costante evoluzione di una parte del mondo. Paesaggio vuol dire che è una cosa che non è, non è una identificazione lineare; una cosa è parlare di natura, chimica o fisica. Il paesaggio come concetto, prima non c'era ma di punto in bianco arriva come immagine coerente di una parte del mondo. Esattamente come altre cose esso arriva probabilmente nel 1338 con una rappresentazione di Ambrogio Lorenzetti, in un suo dipinto egli rappresenta un luogo, che ha livelli coerenza in un sistema concettato ed eterogeneo. Questo come altri affreschi, è una rappresentazione estetica non individuale ma che si condivide a tutti.
Gli affreschi si chiamano "ciclo del buono e del cattivo governo" e si trovano al palazzo comunale di Siena in Toscana. Si utilizza il termine paesaggio anche per paesaggi urbani o addirittura industrializzati. Il concetto dell'arte anticipa una visione possibile del mondo e il mondo accetta questa visione di arte come valore condiviso.
Gehry è legato alla Pop-Art, vive in un mondo che non ha nessi con il Lorenzetti, ma tuttavia Gehry in qualche maniera nella sua architettura rappresenta come meglio può lo spirito della Pop-Art, in una serie di piccole realizzazioni. Queste idee ed esperienze diverranno un giorno il Museo Guggenheim di Bilbao.
Non è più arte piccola, fine al soggetto come si è fatto sbagliando per due secoli, ma un'arte nel senso vero, ovvero con il fine di essere condivisa e il museo di Bilbao diventa paesaggio. Stesso discorso è da farsi con Mondrian, Pollock e altri artisti del calibro di Cezanne. Se un individuo però ha in testa il paesaggio di Lorenzetti, è difficile che si possa rapportare in questo contesto "alieno", ma se un individuo ha un bagaglio culturale e un totale di esperienze potrà operare e riattivare un "terreno" e renderlo "paesaggio". In qualche maniera nell'immagine paesaggistica di un artista non rilevantemente definito si trova la presenza di un carro, delle altre situazioni di lavoro che in qualche maniera sono degli agenti materiali di quell'immagine.
Costantino Morosin: datemi una corda e costruirò! cosa va a simboleggiare questa frase è definibile in termini pratici quando con le corde potrò costruire tutte le figure regolari, infatti si parla appunto dell'arrivo di un determinato strumento, strumento come crisi che esso apporta al mondo. Gli uomini hanno creato di proposito alcuni strumenti, come il telescopio di Galileo, e questo rappresenta bene questa idea di crisi, si opera infatti un capovolgimento del mondo, si crea scompiglio... il telescopio infatti è radicato a terra ma aspira a qualcosa che non si trova vicino o sulla terra; Caravaggio stesso utilizza strumenti ottici simili o delle camere oscure.
Il paesaggio mentale è la forma ibrida di una cosa che non si sa come sia fatta, ma ci sono gli strumenti e le idee per poterlo determinare al massimo tramite un qualche cosa. Questa nebulosa è il progressivo costruire e determinare qualcosa, dove operativamente ci si inizia a muoversi. Anche nel campo della scienza esistono questi strumenti, ma pochi riescono a trasformare il paeaggio mentale in qualcosa di sensibile. A tal proposito viene in mente la storia del premio Nobel, genio e pazzo John Nash, che con la sua Teoria dei Giochi riesce finalmente a giungere a qualcosa di veramente originale, per anni cerca di trovare idee originali e dimostrabili con la matematica, ma man mano che si va avanti con il progresso i passi che si compiono sono sempre più corti e paradossalmente vicini. Una sorta di macchina che si complica per divenire efficiente ma che con il suo complicarsi e diventando più potente e consapevole è anche soggetta ai danni inflitti dalle costanti del tempo e dello spazio.
Scoprire l'acqua calda e scoprire il modo per riscaldarla fu tecnicamente uno step "facile" ma arrivati a un punto tale di consapevolezza verso la vita e tutto quello che ci circonda, la potenza limitata del nostro cervello non fa altro che complicarci e complicare le generazioni a venire. Tanto più si va avanti e tanto più le "scoperte" saranno difficili da raggiungere. Riportare dall'Iperuranio platonico idee sotto forma di oggetti semplici è già una impresa, portare indietro pezzi di "tutto" inteso come verità infinita potrebbe portarci vicino all'idea idealizzata di DIO oppure potrebbe farci sprofondare in un oblio senza controllo, un luogo senza idee e consapevolezza spazio-temporale. Tutto diverrebbe relativo e una involuzione sarebbe intercorsa tra l'universo e il suo contrario, noi.
Indaghiamo sul perché la parola "funziona" calza bene in questo ambito, con un approccio contemporaneo, il concetto di pratico o di utilità si va a radicare nella vera essenza. La geometria euclidea ad esempio è funzionale e funziona ma non sempre tutto questo è tautologicamente vero, infatti nel mondo "microscopico" questo non è affermabile e sensibilimente tangibile.
Con INFORMAZIONE MARSUPIALE facciamo un discorso su come l'architettura ha cominciato a modificarsi rispetto a un paramentro che mette l'informazione al primo posto. Nel mondo della pubblicità si sono introdotte delle tecniche proprie della letteratura filosofica, come la domanda retorica, possiamo trovarle anche in architettura e più in dettaglio nel modo di pensare di Kahn.
Questo metodo della domanda retorica, dapprima racchiusa nella filosofia di considerare il materiale (mattone tu cosa vuoi essere?), e principalmente fatta propria dagli allievi, si è tramandata agli allievi degli allievi. Il professore Antonino Saggio, infatti è allievo di un allievo di Kahn e questa metodologia si è trasferita a lui per "osmosi".
l'architettura esiste dunque in quanto rappresenta, questa è una risposta possibile alla domanda "architettura, tu cosa vuoi essere?" Oggi nella rivoluzione informatica, la risposta non è più "io esisto in quanto funziono" o prima ancora "io esisto in quanto rappresento" ma "IO ESISTO IN QUANTO INFORMO".
il problema della coscienza estetica:
gli architetti tendono a giustificare tutte le cose che fanno, nella critica alla casa del fascio ti Terragni si fa appello alle contraddizioni progettuali rispetto a quelle dichiarate. Negli anni novanta del XX° secolo probabilmente alla domanda "architettura, tu cosa vuoi essere?" la risposta più logica sarebbe con un proverbiale "io esisto in quanto informo".
Torniamo indietro di qualche decennio, precisamente al dopoguerra. Per scardinarsi dal funzionalismo, per la prima volta un concorso viene vinto da un progetto che rompe il nesso forma-funzione. I primi a romperlo, paradossalmente sono gli ingegneri; grandi sperimentatori come Nervi, liberano la ricerca formale, e più nello specifico parliamo della Sidney Opera House di Jørn Utzon. Le semicupole che sono spicchi di sfera, si organizzano in maniera dinamica, tuttavia devono passare circa 30 anni prima di arrivare alla vera risposta, viene rotto all'interno di un linguaggio temporaneo e contemporaneo. Il progetto di Utzon rompe appunto il principio di forma-funzione con qualcosa che prima non c'era. Cioè negli anni venti se si fosse fatto un progetto rinascimentale si sarebbe rotto il binomio forma-funzione ma la capacità creativa non avrebbe apportato originalità all'umanità architettonica. Infatti, la Opera House non viene scelta per la funzione, bensì per il suo valore comunicativo, diventa quindi un simbolo all'interno di questa nuova idea tanto da occupare posto sui francobolli, sulla bandiera, sulle borse e quindi elevato a simbolo dell'Australia.
Toccando la parola metafora, un architetto razionalista non può comprendere il ragionamento di questa figura retorica in architettura. Dopo questi entrano in gioco altri pensieri e si inseriscono "le figure retoriche". Quest'ultime sono legate alla "comunicazione" che ha la necessità di operare sintesi fortemente motivanti e di dare funzioni capaci di attivare e condensare una serie di processi. Queste figure, sono una serie di interconnessioni di ogni genere, ma noi parliamo di METAFORA: Le vele di un catamarano che fende l'acqua dell'oceano, le ali di un gabbiano che sorvola il mondo, oppure le increspature bianche delle onde marine sono tutte metafore che possono rappresentare il progetto di Jørn Utzon. Si rompe così un tabù, quindi chi è che non poteva accettare qust'opera architettonica sono proprio Wright, Le Corbusier e tutti i funzionalisti. Un orologio, è oggi una epidermide comunicativa ma in realtà è un prodotto-progetto industriale (ieri è stato presentato l'I Watch della Apple), questo è considerato un nuovo step di prodotti sempre più interconnessi.
For Frequent Flyers Only: è una pubblicità simbolica, entrano in gioco le figure retoriche, entra in gioco il voler cercare un target di persone a cui questa azienda aspira. Il passaggio tra "io esisto in quanto funziono" e "io esisto in quanto informo" è proprio il soggetto osservatore.
i passaggi che si celano dietro questi messaggi, sono come dei rebus e le persone che riescono a "decifrarli" sono appunto il target a cui l'azienda fa appallo; la pubbliità in questione si trova in una rivista italiana, ma il messaggio essendo in inglese già va a scremare una buona parte di persone che non conoscono la lingua, capito il messagio scritto va interpretata l'immagine proposta...I meccanismi diventano molto complessi e intrecciati, su cosa possa accadere dopo aver visto l'immagine e capire cosa si stia commercializzando è quasi superfluo per alcuni, ma inconsciamente si recepisce la pubblicizzazione di valigie, astucci e tutto quello che concerne un viaggio aereo. La pubblicità è realizzata dall'azienda "Spalding" che produce oggettisportivi, e tutto quello che ne fa parte. Nel giro di pochi secondi, il cervello ha fatto associazioni, collegamenti mentali, subentra la memoria involontaria, ergo la Spalding ci ha condizionato irreversibilmente.
Ritorniamo all'architettura: all'inizio degli anni novanta, questa comunicazione diventa uno dei pilastri fondamentali e decisivi e del tutto molto caratterizzante. Daniel Libeskind nel concorso del museo ebraico a Berlino, fatto prima della caduta del muro nel 1989, va a testimoniare un periodo di grande rivoluzione e cambiamento; una città fratturata, divisa in due parti da molti anni. In questo museo è leggibile ed interpretabile il lunguaggio utilizzato dall'architetto che è proprio quello di una serie di rotture che portano quasi al collasso delle strutture, così l'edificio comunica nel mondo dell'informazione contemporanea, è un progetto "via-crucis" e simboleggia una grande macchina che testimonia il dramma.
Anche il Guggenheim di Bilbao di Gehry inventa una nuova categoria che perfora una serie di immgini, esso infatti capovolge il concetto della città in cui si trova, creando un centro dove prima il tutto era industrializzato e pensato in modo zonizzato ed espandibile a macchia d'olio. Una vera rinascita.
Un altro edificio che fa il punto di questo ragionamento è il museo di arte contemporanea ad Helsinki di Steven Holl. L'architetto inizia a studiare la situazione contestuale, un lotto lungo il grande ago di Helsinki, vicino di esso sono presenti edifici istituzionali, una chiesa e alcuni edifici di Alvar Aalto e non molto distante una stazione in stile neoromantico. Porsi in questo lotto presuppone una serie di ragionamenti quali l'intreccio l'intersezione; decide quindi di usare una serie di sovrapposizioni prescindibili a delle immagini e connesse ai nervi ottici, il CHIASMA (un'altra figura retorica). Un conto è anteporre una facciata a un organismo, completamente diverso è fare entrare nelle fibre di un edificio un'idea di una figura retorica come la metafora, similmente a come faceva Robert Venturi quando fa il ragionamento della casa a forma di oca. Ecco perché il chiasma attraversa tutto l'edificio, similmente a come fa Libeskind con le sue linee spezzate creando come il percorso travagliato dell'uomo, lungo tutta la sua storia per poi arrivare a una nuova rinascita, come a simboleggiare il cammino storico dell'uomo obbligato a prendere la strada di destra e altre volte quella di sinistra ogni volta che si trova davanti a un bivio risolutivo. Medesima cosa fa Gehry nella sua "cattedrale". In una serie di tentativi pochi riescono a creare questa sinergia tra architettura e metafora o altre figure retoriche.
Perché nel 1957 si è scelto di fare un progetto del genere che rompeva forma-funzione quando esse sono relative, realtive al funzionalismo. Tuttavia Ledoux faceva già progetti in stile metafisico che rappresentavano un mondo nuovo non accademico...volendo come Michelangelo. Stessa cosa faceva Le Corbusier a ritroso e Wright il tutto basando su forma funzione. Già loro avevano fatto uno step in avanti dando una vera funzione alle cose come non si era mai fatto. Terragni si crea una metafora delirante, un fascismo delirante o un popolo plasmato. Il fascismo di Terragni è idealizzato come anche aggressivo ma basato su un ideale rivoluzionario e progressivo. L'auto si è fermata? No ma cresce più lentamente rispetto a prima; per una macchina contano design, metodi di pagamento e altro, questo anche in architettura, sono cose che debbono esserci.
Il tema del paesaggio:
Paesaggio è una rappresentazioni estetica, condivisa collettivamente e culturalmente, ma in costante evoluzione di una parte del mondo. Paesaggio vuol dire che è una cosa che non è, non è una identificazione lineare; una cosa è parlare di natura, chimica o fisica. Il paesaggio come concetto, prima non c'era ma di punto in bianco arriva come immagine coerente di una parte del mondo. Esattamente come altre cose esso arriva probabilmente nel 1338 con una rappresentazione di Ambrogio Lorenzetti, in un suo dipinto egli rappresenta un luogo, che ha livelli coerenza in un sistema concettato ed eterogeneo. Questo come altri affreschi, è una rappresentazione estetica non individuale ma che si condivide a tutti.
Gli affreschi si chiamano "ciclo del buono e del cattivo governo" e si trovano al palazzo comunale di Siena in Toscana. Si utilizza il termine paesaggio anche per paesaggi urbani o addirittura industrializzati. Il concetto dell'arte anticipa una visione possibile del mondo e il mondo accetta questa visione di arte come valore condiviso.
Gehry è legato alla Pop-Art, vive in un mondo che non ha nessi con il Lorenzetti, ma tuttavia Gehry in qualche maniera nella sua architettura rappresenta come meglio può lo spirito della Pop-Art, in una serie di piccole realizzazioni. Queste idee ed esperienze diverranno un giorno il Museo Guggenheim di Bilbao.
Non è più arte piccola, fine al soggetto come si è fatto sbagliando per due secoli, ma un'arte nel senso vero, ovvero con il fine di essere condivisa e il museo di Bilbao diventa paesaggio. Stesso discorso è da farsi con Mondrian, Pollock e altri artisti del calibro di Cezanne. Se un individuo però ha in testa il paesaggio di Lorenzetti, è difficile che si possa rapportare in questo contesto "alieno", ma se un individuo ha un bagaglio culturale e un totale di esperienze potrà operare e riattivare un "terreno" e renderlo "paesaggio". In qualche maniera nell'immagine paesaggistica di un artista non rilevantemente definito si trova la presenza di un carro, delle altre situazioni di lavoro che in qualche maniera sono degli agenti materiali di quell'immagine.
Costantino Morosin: datemi una corda e costruirò! cosa va a simboleggiare questa frase è definibile in termini pratici quando con le corde potrò costruire tutte le figure regolari, infatti si parla appunto dell'arrivo di un determinato strumento, strumento come crisi che esso apporta al mondo. Gli uomini hanno creato di proposito alcuni strumenti, come il telescopio di Galileo, e questo rappresenta bene questa idea di crisi, si opera infatti un capovolgimento del mondo, si crea scompiglio... il telescopio infatti è radicato a terra ma aspira a qualcosa che non si trova vicino o sulla terra; Caravaggio stesso utilizza strumenti ottici simili o delle camere oscure.
Il paesaggio mentale è la forma ibrida di una cosa che non si sa come sia fatta, ma ci sono gli strumenti e le idee per poterlo determinare al massimo tramite un qualche cosa. Questa nebulosa è il progressivo costruire e determinare qualcosa, dove operativamente ci si inizia a muoversi. Anche nel campo della scienza esistono questi strumenti, ma pochi riescono a trasformare il paeaggio mentale in qualcosa di sensibile. A tal proposito viene in mente la storia del premio Nobel, genio e pazzo John Nash, che con la sua Teoria dei Giochi riesce finalmente a giungere a qualcosa di veramente originale, per anni cerca di trovare idee originali e dimostrabili con la matematica, ma man mano che si va avanti con il progresso i passi che si compiono sono sempre più corti e paradossalmente vicini. Una sorta di macchina che si complica per divenire efficiente ma che con il suo complicarsi e diventando più potente e consapevole è anche soggetta ai danni inflitti dalle costanti del tempo e dello spazio.
Scoprire l'acqua calda e scoprire il modo per riscaldarla fu tecnicamente uno step "facile" ma arrivati a un punto tale di consapevolezza verso la vita e tutto quello che ci circonda, la potenza limitata del nostro cervello non fa altro che complicarci e complicare le generazioni a venire. Tanto più si va avanti e tanto più le "scoperte" saranno difficili da raggiungere. Riportare dall'Iperuranio platonico idee sotto forma di oggetti semplici è già una impresa, portare indietro pezzi di "tutto" inteso come verità infinita potrebbe portarci vicino all'idea idealizzata di DIO oppure potrebbe farci sprofondare in un oblio senza controllo, un luogo senza idee e consapevolezza spazio-temporale. Tutto diverrebbe relativo e una involuzione sarebbe intercorsa tra l'universo e il suo contrario, noi.
domenica 22 marzo 2015
Il ruolo strutturante delle informazioni nella società:
Il nostro rapporto con l'informatica è a un tempo strutturale, strutturale perché è l'intera società che ruota attorno al valore delle informazioni, culturale perché orientarsi in qusto nuovo scenario è fondamentale e formale perché le procedure messe in atto nel pensiero informatico possono influenzare il modo di concepire la forma architettonica.
Alvin Toffler, sociologo, nel suo libro del 1980 "la terza ondata" ipotizza,analizzando la storia dell'uomo, che essa può essere suddivisa in tre "ondate" preponderanti; La prima, durata migliaia di anni, ossia quella dell'agricoltura. La seconda invece, durata circa due secoli, ossia quella dell'industria-elettrica. Per ultima troviamo quella tutt'ora in atto, appunto quella dell'informatica. Inizialmente la ricchezza si stabiliva sul possesso del terreno, più se ne aveva, più si era ricchi.
Odiernamente invece il possedere le informazioni stabilisce un vero canone di ricchezza senza precedenti (guarda Google, Bing, Facebook, Virgin ecc...).
Questo comporta una serie di scelte individuali, se oggi si punta ad investire su un bene come la terra, il profitto sarà relativamente basso. Tuttavia l'investimento, potenzialmente, è produttivo. Come si fa però a scindere queste tre ondate? Prima di schematizzare le cose si deve precisare che nell'età attuale, quella della terza ondata, ogni o quasi tutti i beni sono personalizzabili e non più standardizzati e funzionalmente uguali (vedi Personal Computer, Smartphone, automobili).
Prendiamo allora l'ipotesi di un MANGO:
Prima era Seconda era Terza era
inoltre il prodotto, nella prima era, era destinato ad essere consumato e venduto entro pochi chilometri; già nel secondo periodo invece un prodotto poteva, e lo faceva, viaggiare di molti chilometri in più rispetto a prima (ad esempio 1000 KM), oggi invece può benissimo fare il giro del mondo.
Riflessione: Le Corbusier in "maniera di pensare l'urbanistica" affrontava già il problema prima di Toffler, infatti analizzando l'individuo e tutto quello che lo circondava, sottolineava il paradossi di questa nuova era "meccanica" dove adesso le auto sfrecciavano a 100 KM/h, mentre prima la velocità standard era quella di 7-8 KM/h ossia quella del carretto tirato dai buoi e addirittura inferiore se ci si muovava a piedi. Lo spazio si era in qualche modo relativizzato, era accaduto un qualcosa che succede solo una volta ogni migliaio di anni, ossia un balzo in avanti. Una nuova concezione non più fermamente e strettamente funzionale alla funzione ma funzionale rispetto alla forma e a tutti gli ambiti che gli scienziati potevano adempiere.
Nell'epoca dell'informatica il mango è rappresentato per il 50% dll'informazione e appunto le percetuali indicano un aspetto fondamentale. Facendo l'esempio del mango, ci creiamo un limite, anche perchè esso non rappresenta un bene creato artificialmente, ma datoci dalla natura. Se però guardiamo dei prodotti dell'epoca industriale come la FORD T, primo modello venduto più di un milione di volte, le percentuali cambiano e diventano fortissime, enormi!
Con il fenomeno quindi di standardizzazione si tende a replicare all'infinito un oggetto (o quasi). Il valore ultimo di un oggetto industriale è la sua esistenza in quanto oggetto che funziona, io esisto in quanto funziono! Non a caso in quel periodo c'era l'architettura funzionalista-razionalista, e tornando al prototìpo della Ford T si è fatta l'operazione di creare un oggetto e renderlo appetibile e necessario a tutti: "va bene la FORD T di ogni colore, purché sia nera!" Un tentativo invece di personalizzazione pilota è quella scaturita dalla fabbrica "SWATCH" di orologi, infatti anni fa creava modelli tutti diversi, più di quanto non lo si fa oggi, come essa anche la "FREIBAG" che produce borse, realizza i suoi prodotti tutti diversi e con una gamma prezzi molto varia; perché? perché realizza i suoi prodotti riciclando i teloni dei camion.
A Stanford invece si determina il concetto attuale di Google: il 70% del tempo lavorativo è dedicato all'azienda in se, mentre il restante 30% è dedicato alla piena creazione di programmi e applicazioni (guarda Google Earth, Drive ecc...), creando queste nuove "app", Google immette nelle sue funzioni sempre cose più funzionali e la cosa bella è che gli inventori guadagnano in percentuale su di esse, come un diritto d'autore, un copyright.
martedì 10 marzo 2015
La denominazione di "DATO"
Un dato per avere significato ha bisogno di un sistema convenzionale.
Anche lo stato di quiete o di moto sono molto rilevanti in termini di classificazione, essi determinano dei punti salienti indispensabili per rendere sensibile tale dato.
Noi definiamo una cosa, con la parola "INFORMAZIONE", facendo un'analisi e dando a un dato un'"applicazione" di sistema convenzionale. Ma perché appunto esso viene definito DATO, si dovrà fare una indagine che va a radicarsi non nello stato attuale delle cose, bensì nelle modificazione degli stati passati e potenzialmente modificati rispetto allo stato attuale. Il Dato, in senso strettamente pratico, può essere attribuito a un "container" infinito e pieno di informazioni di ogni genere. Esse possono interessare tendenzialmente il campo semantico e convenzionalente vicino alle semplici associazioni mentali di esso.
In campo informatico i dati sono puri e semplici, e in verità sensibile, essi non esistono. In informatica, ma prima nella matematica, un codice binario 0-1 definisce se in un sistema c'è qualcosa in movimento, in pratica si definisce se il sistema è in tensione o meno. Tuttavia un sistema informatico ha bisogno di essere programmato, ed esso, definito come mondo informatico è già formalizzato in partenza.
Riflessione: Nel film TRON, caposaldo del cinema fantascientifico, viaggiando nei meandri della programmazione numerico-informatica, il protagonista scorge all'interno della "RETE" un mondo, un vero e proprio sistema, potenzialmente infinito, ma effettivamente già esistente e limitato (vuoi dalla tecnologia, vuoi dalla semplice evoluzione di un organismo cibernetico).
Tornando al mondo informatico come lo conosciamo noi, infatti, esso è definito entro un sistema di riferimento, forse cartesiano, ma in realtà "non esistono dati, ma solo informazioni".
Un punto definito nello spazio, può rappresentare infinite cose, un buco nero, un punto ortografico, un punto nello spazio, una circonferenza infinitamente lontana; Allo stesso modo una circonferenza può rappresentare infinite cose come la lettera O, il numero Zero, un potenziale buco o semplicentente il punto di prima soggetto a uno zoom...
Tuttavia facendo una digressione filosofica e/o teologica porgiamoci la domanda di cosa possa essere Dio oggi: Alcuni non sapranno rispondere alla domanda, per altri invece sarà scontata, per altri priva di senso. Ma per altri la cosa che più ci si avvicina, è il colosso della rete, ossia Google. Perché? La risposta è semplice, esso racchiude miliardi di informazioni, informazioni di ogni genere, accomuna miliardi di persone e tecnicamente e informaticamente parlando è in ogni luogo (più o meno).
Un dato per avere significato ha bisogno di un sistema convenzionale.
Anche lo stato di quiete o di moto sono molto rilevanti in termini di classificazione, essi determinano dei punti salienti indispensabili per rendere sensibile tale dato.
Noi definiamo una cosa, con la parola "INFORMAZIONE", facendo un'analisi e dando a un dato un'"applicazione" di sistema convenzionale. Ma perché appunto esso viene definito DATO, si dovrà fare una indagine che va a radicarsi non nello stato attuale delle cose, bensì nelle modificazione degli stati passati e potenzialmente modificati rispetto allo stato attuale. Il Dato, in senso strettamente pratico, può essere attribuito a un "container" infinito e pieno di informazioni di ogni genere. Esse possono interessare tendenzialmente il campo semantico e convenzionalente vicino alle semplici associazioni mentali di esso.
In campo informatico i dati sono puri e semplici, e in verità sensibile, essi non esistono. In informatica, ma prima nella matematica, un codice binario 0-1 definisce se in un sistema c'è qualcosa in movimento, in pratica si definisce se il sistema è in tensione o meno. Tuttavia un sistema informatico ha bisogno di essere programmato, ed esso, definito come mondo informatico è già formalizzato in partenza.
Riflessione: Nel film TRON, caposaldo del cinema fantascientifico, viaggiando nei meandri della programmazione numerico-informatica, il protagonista scorge all'interno della "RETE" un mondo, un vero e proprio sistema, potenzialmente infinito, ma effettivamente già esistente e limitato (vuoi dalla tecnologia, vuoi dalla semplice evoluzione di un organismo cibernetico).
Un punto definito nello spazio, può rappresentare infinite cose, un buco nero, un punto ortografico, un punto nello spazio, una circonferenza infinitamente lontana; Allo stesso modo una circonferenza può rappresentare infinite cose come la lettera O, il numero Zero, un potenziale buco o semplicentente il punto di prima soggetto a uno zoom...
Tuttavia facendo una digressione filosofica e/o teologica porgiamoci la domanda di cosa possa essere Dio oggi: Alcuni non sapranno rispondere alla domanda, per altri invece sarà scontata, per altri priva di senso. Ma per altri la cosa che più ci si avvicina, è il colosso della rete, ossia Google. Perché? La risposta è semplice, esso racchiude miliardi di informazioni, informazioni di ogni genere, accomuna miliardi di persone e tecnicamente e informaticamente parlando è in ogni luogo (più o meno).
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